Niente bonus del 60% per i negozi che non pagano il canone
SECONDO CONFABITARE E’
UN GRANDE FLOP!!
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 8/E del 3 aprile, ha fornito la propria interpretazione in relazione al credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di cui beneficiano negozi e botteghe a partire dal 25 marzo 2020, esclusivamente in compensazione, utilizzando il Modello di pagamento F24.
Secondo l’opinione dell’Agenzia, la disposizione emanata dal Governo ha la finalità di aiutare il commerciante con il costo sostenuto per il canone, «sicché in coerenza con tale finalità il predetto credito maturerà a seguito dell'avvenuto pagamento del canone medesimo».
Ma se un’attività è in grado di pagare regolarmente l’affitto, non avrà bisogno del bonus!!
Se, invece, l’attività è chiusa, difficile abbia la liquidità per far fronte al canone, alle varie spese, magari stipendi, contributi, tasse varie. Quando riaprirà, se riaprirà, non è detto che possa pagare altre tasse sulle quali “giocarsi” il bonus.
Le attività escluse
L’Agenzia ha poi risposto in merito alla possibilità di usufruire del credito d'imposta anche per i contratti di locazione di immobili rientranti nella categoria catastale D8 («Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni»).
L'articolo 65 del Decreto, dicono le Entrate, espressamente specifica che gli immobili oggetto di locazione (per cui è possibile fruire del credito d'imposta) devono essere classificati nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe): «Restano, quindi, esclusi dal credito d'imposta previsto dal Decreto i contratti di locazione di immobili rientranti nelle altre categorie catastali anche se aventi destinazione commerciale, come ad esempio la categoria D/8».
Che senso ha tutto ciò?
Perché alcune attività sì e altre no?
La crisi è tale per tutti coloro che sono stati costretti a chiudere, ma forse si tratta di una considerazione troppo complessa in un paese dove ormai impera l’improvvisazione e l’incompetenza!
Per non parlare dell’inaccettabile dato di fatto che in Italia ormai si emanano leggi incomplete e imprecise e si lascia, poi, il compito di completare il tutto ad un Organo amministrativo, che è totalmente privo di competenza legislativa, come l’Agenzia delle Entrate.